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La controversa Nature Restoration Law dell’Unione Europea

L'Unione Europea lotta per approvare la Nature Restoration Law, ma le divisioni tra gli stati membri minacciano il suo successo. Critiche, negoziati e incertezze mettono in discussione la sua adozione prima delle elezioni europee.

La controversa Nature Restoration Law dell’Unione Europea

L’Unione Europea da quasi due anni sta lavorando alla Nature Restoration Law, una legge fondamentale per la tutela dell’ambiente. Il percorso di approvazione di questa normativa è stato lungo e complesso, con diverse modifiche apportate per cercare un compromesso tra le varie posizioni degli stati membri. La versione attuale della legge è stata considerata meno ambiziosa rispetto a quella originale, in quanto è stata resa più accomodante verso le richieste dei governi meno sensibili alle questioni ambientali.

Nonostante i tentativi di conciliazione, diversi paesi continuano a opporsi alla legge. Un voto previsto al Consiglio dell’Unione Europea è stato rimandato all’ultimo minuto per evitare una possibile bocciatura. Questo rinvio ha ulteriormente complicato il percorso della normativa, mettendo in dubbio la sua approvazione prima delle prossime elezioni europee.

La Nature Restoration Law è stata presentata dalla Commissione Europea nel giugno del 2022 con l’obiettivo di proteggere il 20% della superficie terrestre e marina dell’Unione entro il 2030, estendendo gradualmente la tutela a tutti gli ecosistemi entro il 2050. La norma prevedeva obiettivi specifici per vari ecosistemi, ma nel corso delle revisioni successive questi sono stati modificati.

Dopo varie critiche e negoziazioni, la versione attuale della legge è stata approvata dal Parlamento europeo a fine febbraio. Tuttavia, il testo finale è stato considerato meno vincolante rispetto alla proposta iniziale, con obblighi e obiettivi intermedi resi non vincolanti.

Alcuni partiti politici europei, tra cui il Partito Popolare Europeo, si sono opposti alla legge sostenendo che potrebbe influire sui prezzi alimentari e mettere in difficoltà gli agricoltori. Le proteste degli agricoltori in diversi paesi europei hanno contribuito a creare tensioni intorno alla normativa, con alcuni governi nazionali che temono ulteriori restrizioni per il settore agricolo.

La Nature Restoration Law prevede obiettivi specifici per migliorare la sostenibilità degli ecosistemi agricoli, come l’aumento di elementi caratteristici del paesaggio e la protezione delle torbiere. Nonostante le concessioni ottenute durante le negoziazioni, diversi paesi membri, tra cui l’Italia, continuano a opporsi alla legge.

L attivista per il clima Greta Thunberg partecipa a una protesta davanti al Parlamento europeo, nel luglio del 2023
Philipp von Ditfurth/dpa

Il voto al Consiglio Ambiente dell’Unione Europea è stato rimandato per evitare una possibile bocciatura, con l’Ungheria che si è aggiunta alla lista dei paesi contrari. Le discussioni sono ancora in corso, ma l’approvazione della legge prima delle prossime elezioni europee è incerta.

I sostenitori della Nature Restoration Law temono che il mancato approvazione possa compromettere la credibilità dell’Unione Europea sulla questione ambientale e mettere in dubbio il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico e alla protezione della biodiversità.

Una protesta degli agricoltori davanti al Parlamento europeo, lo scorso febbraio
AP Photo/Thomas Padilla

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