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Il Giappone abbraccia la militarizzazione: vendita di aerei da combattimento all’estero

Il governo giapponese approva la vendita di aerei da combattimento a Regno Unito e Italia, segnando una deviazione dai principi pacifisti post-bellici. Politica di militarizzazione in crescita.

Il Giappone abbraccia la militarizzazione: vendita di aerei da combattimento all’estero

Martedì, il governo giapponese ha dato il via libera a un ambizioso progetto: la vendita ad altri paesi di un nuovo modello di aereo da combattimento, frutto di una collaborazione durata circa un anno con Regno Unito e Italia. Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a potenziare l’industria bellica locale e a consolidare il ruolo del Giappone nella sicurezza globale.

La decisione del governo giapponese ha destato grande interesse e dibattito tra i media locali, poiché rappresenta una significativa deviazione dai principi pacifisti adottati dal paese dopo la Seconda guerra mondiale. La Costituzione giapponese, imposta dagli Alleati al termine del conflitto, stabilisce chiaramente il rifiuto della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti e il divieto di mantenere forze armate terrestri, navali o aeree.

Non è la prima volta che il governo di Fumio Kishida, insediatosi nel 2021, adotta misure che vanno in controtendenza con la tradizionale politica pacifista del Giappone. Già nel dicembre del 2022, era stata approvata una storica riforma che segnava il ritorno del paese alla militarizzazione, dopo decenni di politica estera improntata alla pace. Questa riforma prevedeva un significativo aumento della spesa per la difesa, l’implementazione di nuove capacità militari e l’acquisto di missili a lungo raggio.

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