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Crisi Demografica: Il Cambiamento nei Pannolini e le Sfide Globali

Il gigante Oji Holdings interrompe la produzione di pannolini per bambini per concentrarsi su quelli per adulti. La crisi demografica in Giappone e Italia solleva sfide sociali ed economiche.

Crisi Demografica: Il Cambiamento nei Pannolini e le Sfide Globali

Il gigante giapponese Oji Holdings ha annunciato di interrompere la produzione di pannolini per bambini per concentrarsi esclusivamente su quelli per adulti e anziani, a causa della diminuzione delle nascite e dell’invecchiamento della popolazione. Questa decisione riflette la situazione demografica critica del Giappone, con un numero sempre più basso di neonati e una percentuale significativa di anziani, che rappresentano quasi il 30% della popolazione, di cui oltre il 10% ha superato gli 80 anni.

Nel 2023, il Giappone ha registrato un calo del 5,1% delle nascite rispetto all’anno precedente, raggiungendo il minimo storico degli ultimi due secoli. Questo trend preoccupante ha portato il primo ministro Fumio Kishida a sottolineare l’urgenza di affrontare la questione demografica, definendola una decisione cruciale da prendere senza indugi.

Oji Holdings ha comunicato che la sua filiale Oji Nepia produce attualmente 400 milioni di pannolini per bambini all’anno, ma la produzione è in declino dal 2001, quando aveva raggiunto il picco di 700 milioni. Questi cambiamenti demografici hanno avuto un impatto significativo sull’industria dei pannolini, con le vendite di pannolini per adulti che superano quelle per bambini da oltre dieci anni e che ora valgono più di 2 miliardi di dollari.

La situazione demografica del Giappone solleva preoccupazioni su come il Paese affronterà le sfide sociali ed economiche correlate. Nonostante gli sforzi del governo per incentivare le nascite con programmi e sussidi, i risultati finora non sono stati significativi. Il Giappone non è l’unico Paese ad affrontare una crisi demografica, con Hong Kong, Singapore, Taiwan, Corea del Sud e la Cina che registrano situazioni simili.

Anche l’Italia si trova di fronte a una situazione demografica critica, con proiezioni che indicano un costante declino della popolazione. Secondo l’Istat, si prevede che entro il 2050 gli italiani di età pari o superiore ai 65 anni possano rappresentare il 34,5% della popolazione, con una diminuzione costante del numero di abitanti che si stima raggiungerà i 45,8 milioni nel 2080.

Questa tendenza alla diminuzione delle nascite e all’invecchiamento della popolazione pone sfide significative per entrambi i Paesi, richiedendo strategie e politiche mirate per affrontare le conseguenze sociali ed economiche di lungo termine.

Infine, in un contesto in cui i giovani italiani si trovano a fare compagnia ai propri coetanei a fronte di un compenso di 15 euro all’ora, emerge la complessità e l’urgenza di affrontare la questione demografica in modo globale e sostenibile per garantire un futuro equilibrato e prospero per le generazioni future.

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