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Censura e jeans: la Corea del Nord contro la cultura occidentale

La Corea del Nord censura jeans e cultura occidentale. Adolescenti condannati per serie tv. Repressione sulle donne. Programma britannico piratato. Sanzioni internazionali.

Censura e jeans: la Corea del Nord contro la cultura occidentale

Storie di ordinaria censura dalla Corea del Nord. Il singolare episodio di oscurantismo riguarda questa volta il noto presentatore della Bbc Alan Titchmarsh, il cui programma di giardinaggio “Garden secrets” è riuscito a penetrare anche le strette maglie dell’intrattenimento di regime.

I due adolescenti nordcoreani condannati a 12 anni di lavori forzati per aver guardato una serie tv. Prima di mandare in onda ciascun episodio, tuttavia, la tv di Stato nordcoreana si assicura che nessun elemento della cultura borghese che soggiace alla trasmissione possa minare il progetto socialista della Corea del Nord e l’indottrinamento dei propri cittadini.

Censurati i pantaloni del presentatore. Ed è così che nel mirino della censura sono finiti i pantaloni indossati dal presentatore-giardiniere: un banalissimo paio di jeans, che per il regime nordcoreano rappresentano il simbolo dell’imperialismo statunitense. Il loro utilizzo è stato vietato nel Paese dall’ex leader Kim Jong-il (padre di Kim Jong-un) allo scopo di difendere i nordcoreani dall’influenza maligna della cultura occidentale.

Nell’episodio andato in onda lunedì, Titchmarsh è stato quindi mostrato con le gambe sfocate, così da nascondere i jeans. Il blur applicato non riesce tuttavia a nascondere del tutto il fatto che indossi il denim.

Il divieto di indossare jeans. Nel 2022, Radio Free Asia (finanziata dagli Stati Uniti) ha spiegato che il regime stava mettendo in atto un forte giro di vite nei confronti della moda considerata capitalista, prendendo di mira in particolare jeans attillati e magliette con parole straniere, ma anche capelli tinti o considerati troppo lunghi nelle donne.

La repressione prende di mira principalmente le donne tra i 20 e i 30 anni. Se vengono beccate, sono condotte alla ‘lega giovanile’ del distretto, dove sono costrette a scrivere lettere in cui confessano i loro crimini. Devono quindi contattare qualcuno a casa per portare loro vestiti accettabili, e solo in seguito, vengono rilasciate, ha dichiarato una fonte femminile dell’emittente radiofonica, citata dal Guardian.

Per quanto riguarda la messa in onda del programma britannico, non è chiaro se e come la Corea del Nord ne abbia acquisito i diritti. Nel Paese è piuttosto comune la diffusione di materiale televisivo politicamente neutrale dall’estero, come programmi sportivi, scientifici e tecnologici, ha spiegato la testata Nk News (con sede a Seul), aggiungendo che, probabilmente, il programma viene piratato per aggirare le sanzioni internazionali imposte in risposta allo sviluppo di armi nucleari da parte della Corea del Nord.