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Omicidio ad Altavilla Milicia: Mistero e Fanatismo Religioso

Omicidio familiare ad Altavilla Milicia legato a riti esorcistici e fanatici religiosi, con indagini in corso e testimonianze contrastanti.

Omicidio ad Altavilla Milicia: Mistero e Fanatismo Religioso

Nel corso dell’ultimo mese e mezzo, i magistrati di Termini Imerese hanno raccolto diversi nuovi indizi e testimonianze per ricostruire i dettagli del triplice omicidio avvenuto nella notte tra l’8 e il 9 febbraio ad Altavilla Milicia, un piccolo comune in provincia di Palermo. Secondo l’accusa, Giovanni Barreca, un muratore di 54 anni, avrebbe ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli, Kevin di 15 anni ed Emanuel di 5 anni, con la complicità della figlia 17enne e di una coppia che frequentava insieme alla famiglia una comunità di fanatici religiosi.

Le vittime sarebbero state uccise in una sorta di esorcismo, un rito volto a “liberarle dal demonio”. È stato lo stesso Barreca, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio, a contattare i carabinieri e a raccontare quanto accaduto nei giorni precedenti. Le indagini hanno portato alla luce il coinvolgimento di Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia che avrebbe persuaso Barreca ad uccidere la moglie e i figli.

Il 16 febbraio è stata arrestata la figlia 17enne di Barreca, accusata di aver partecipato all’omicidio della madre e dei fratelli. Tutte le persone coinvolte sono state accusate di omicidio e occultamento di cadavere. La complessità del caso è accentuata dal legame con una comunità di fanatici religiosi, che rende difficile stabilire le responsabilità precise degli omicidi.

Le testimonianze contraddittorie e i vuoti di memoria delle persone coinvolte hanno reso il lavoro dei magistrati particolarmente complesso. Le indagini sono ancora in corso e si sono recentemente ampliate.

Il 11 febbraio, dopo aver ascoltato Barreca, i carabinieri hanno fatto una scoperta agghiacciante nella villa dove l’uomo viveva con la famiglia: i due figli più piccoli, Kevin ed Emanuel, sono stati trovati morti nella loro stanza da letto, con accanto una catena. Durante l’autopsia sono emersi segni di percosse e bruciature sui corpi dei ragazzi.

Il corpo della moglie di Barreca, Antonella Salamone, è stato rinvenuto nel giardino di casa, bruciato e sepolto. La figlia maggiore di Barreca è stata trovata in stato confusionale e, dopo un’indagine più approfondita, è stata arrestata con l’accusa di complicità nell’omicidio.

Barreca ha dichiarato di aver commesso gli omicidi per “liberare la famiglia dal demonio”, in seguito alle influenze di un culto seguito insieme a Fina e Carandente, che manifestavano un’ossessione per presunte presenze demoniache.

Fina e Carandente sostengono la propria innocenza, affermando di essere stati coinvolti solo per pregare e di aver lasciato la villa prima delle violenze. Tuttavia, dopo l’arresto, Fina ha confermato di essere stata aggredita da una delle vittime, come dimostrano le prove mediche.

Le indagini si concentrano ora sulle comunicazioni telefoniche e chat delle persone coinvolte, per individuare eventuali complici. Barreca ha riferito che la coppia si allontanava durante il rito per parlare al telefono con qualcuno.

Nei prossimi giorni, la procura dei minorenni interrogherà nuovamente la figlia 17enne di Barreca, mentre la procura di Termini Imerese ascolterà Barreca, Fina e Carandente. Sarà cruciale l’interrogatorio di Barreca, avvenuto senza assistenza legale al momento della confessione, come previsto dalla legge italiana.