Cronaca

Femminicidio di Senago: il dramma di Giulia e Chiara

Il processo per il femminicidio di Senago svela una storia di tradimenti, gravidanza interrotta e menzogne, con Chiara che lotta per far emergere la verità sulla morte di sua sorella Giulia.

Femminicidio di Senago: il dramma di Giulia e Chiara

Il nome o il cognome non sono mai stati utilizzati per riferirsi all’uomo che ha ucciso Chiara Tramontano, la sua sorella. Durante la quarta udienza per il femminicidio di Senago, tenutasi nella mattinata di giovedì 21 marzo, l’imputato ha ricostruito la relazione con Giulia, uccisa con 30 coltellate. Impagnatiello, ex barman di 30 anni, è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi, rapporto di convivenza, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere, reati che potrebbero costargli l’ergastolo.

Chiara ha raccontato di aver espresso dubbi su Impagnatiello a Giulia fin dall’inizio della loro relazione, iniziata mentre Chiara viveva in Finlandia. Giulia le aveva confidato che l’uomo la corteggiava in modo insistente e che alla fine aveva ceduto, nonostante i contrasti sullo stile di vita e il fatto che lui avesse un figlio. Chiara si lamentava della sua assenza da casa, delle poche attenzioni e del poco tempo che le dedicava, attribuendo la sua assenza al lavoro imprevedibile di lui.

Durante la testimonianza, i familiari di Giulia sono stati commossi, mentre Impagnatiello è rimasto con lo sguardo fisso sul pavimento dietro le sbarre della cella di sicurezza. È emerso che Giulia aveva deciso di interrompere la gravidanza, poiché l’uomo non gradiva l’idea di avere un figlio. Chiara ha raccontato di aver scoperto il primo tradimento di Impagnatiello grazie al tracking delle cuffiette dello smartphone, che ha rivelato i suoi movimenti dopo il lavoro.

Chiara ha anche raccontato della scomparsa di Giulia, avvenuta dopo che una ragazza le aveva rivelato di essere la fidanzata di Impagnatiello e di aver comunicato a Giulia della sua gravidanza interrotta. Chiara ha negato che Giulia potesse essersi suicidata, smentendo le affermazioni dell’imputato riguardo alla presunta bipolarità e ai tentativi di suicidio della sorella. Ha ricordato il momento in cui ha chiamato l’imputato per chiedere informazioni su Giulia, ottenendo una risposta falsa, poiché Giulia era già morta.

Chiara ha descritto le ricerche della sorella, gli appelli sui social e il comportamento silenzioso dell’imputato di fronte ai carabinieri. Ha ricordato le parole dell’uomo che le chiedeva di mettere da parte i dissapori e fare squadra, mentre lei si sentiva attaccata senza motivo.