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Controversa legge sull’immigrazione bloccata in Texas

Una Corte d'Appello federale blocca l'entrata in vigore della SB 4 in Texas, concedendo alle autorità statali poteri equiparabili a quelli federali per arrestare migranti irregolari.

Controversa legge sull’immigrazione bloccata in Texas

Nella notte tra martedì e mercoledì, una Corte d’Appello federale degli Stati Uniti ha bloccato l’entrata in vigore di una controversa legge sull’immigrazione approvata dallo stato del Texas lo scorso dicembre. Questa decisione rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga serie di pronunciamenti giudiziari che si sono susseguiti negli ultimi mesi.

La legge, conosciuta come Senate Bill 4 (SB 4), avrebbe dovuto entrare in vigore il 5 marzo, ma a causa dei numerosi ricorsi presentati è stata oggetto di continui stop e ripartenze. Martedì, la Corte Suprema aveva temporaneamente autorizzato l’entrata in vigore della legge, ma la questione è stata successivamente rimandata alla Corte d’Appello, che ha deciso di bloccarla nuovamente dopo poche ore.

La SB 4 concede alle autorità statali del Texas il potere di arrestare e perseguire i migranti irregolari con prerogative equiparabili a quelle delle autorità federali. Se dovesse essere ufficialmente attuata, consentirebbe a qualsiasi agente dell’ordine texano di fermare e arrestare i migranti senza documenti in regola provenienti dal Messico, un’azione precedentemente riservata solo alle forze federali.

I migranti potrebbero essere incriminati per un nuovo reato, introdotto appositamente da questa legge, relativo all’ingresso irregolare nello stato del Texas, con pene che vanno da sei mesi a venti anni di reclusione. Inoltre, i tribunali statali texani potrebbero ordinare agli arrestati di fare ritorno in Messico, con la violazione di tale disposizione che comporterebbe un rischio fino a venti anni di carcere.

La SB 4 è stata promulgata dal governatore del Texas, il Repubblicano Greg Abbott, il 19 dicembre scorso. In un contesto in cui l’immigrazione rientra tra le competenze federali negli Stati Uniti, il Partito Repubblicano ha da tempo criticato l’amministrazione del presidente Democratico Joe Biden per non aver adottato misure sufficienti per controllare i flussi migratori e limitare gli arrivi di migranti al confine tra Texas e Messico.

La norma ha suscitato critiche da parte di numerose associazioni che difendono i diritti dei migranti, portando a diversi ricorsi, tra cui uno presentato dall’amministrazione Biden. Di conseguenza, da fine febbraio ad oggi, la legge è stata oggetto di ripetuti blocchi decisi sia dalla Corte Suprema che da altri tribunali, generando non poche incertezze.

Le molteplici decisioni contrastanti stanno creando difficoltà per i migranti che si trovano al confine, temendo di essere arrestati non appena varcano il suolo statunitense. Al contempo, avvocati, organizzazioni per i diritti umani e autorità preposte al controllo dei flussi migratori si trovano in una situazione di incertezza su come agire di fronte a questa normativa controversa.

Il governo messicano del presidente Andrés Manuel López Obrador ha espresso ferma opposizione alla possibilità che i migranti espulsi dagli Stati Uniti vengano riportati in Messico. Mercoledì sono iniziate le udienze presso la Corte d’Appello competente sul caso, con l’obiettivo di valutare se la legge dovrebbe entrare in vigore o meno, mentre si procede con l’esame dei ricorsi presentati.

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Staff
  • PublishedMarch 22, 2024