Prevenzione e lotta alle malattie cardiovascolari in Italia
Strategie e dati per migliorare la salute del cuore
Le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte nel mondo e in Italia, con circa 217.000 decessi all’anno. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre e è promossa dalla World Heart Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e delle principali Società scientifiche italiane (Federazione Italiana di Cardiologia (FIC), Società Italiana di Cardiologia (SIC) e Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)) sottolineano che l’80% di questi decessi potrebbe essere evitato attraverso la prevenzione di fattori di rischio come obesità, ipercolesterolemia, ipertensione, sedentarietà, fumo e consumo eccessivo di sale.
Secondo i dati della sorveglianza Passi, nel biennio 2022-2023, su 100 italiani, 18 soffrono di ipertensione, 18 di ipercolesterolemia, 35 sono sedentari, 24 fumatori, 43 in sovrappeso, meno di 7 consumano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e quasi il 5% ha il diabete. Complessivamente, il 41% degli italiani presenta almeno 3 fattori di rischio cardiovascolare, mentre solo il 2% è esente da tali rischi.
Per monitorare la propria salute, l’Istituto Superiore di Sanità mette a disposizione il Progetto Cuore, che include un calcolatore di rischio online. Questo strumento permette di valutare la probabilità di sviluppare un infarto del miocardio o un ictus nei successivi dieci anni, inserendo otto fattori di rischio come sesso, età, diabete, fumo, pressione arteriosa, colesterolo totale, colesterolo HDL e trattamento anti-ipertensivo.
Per contrastare le malattie cardiovascolari, è stato creato il Piano Strategico Nazionale per la salute del cuore, il primo in Italia, sviluppato dalla Federazione Italiana di Cardiologia (FIC), in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia (SIC) e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), con il supporto della Società Europea di Cardiologia. Questo piano promuove politiche di prevenzione, screening nazionali obbligatori per valutare colesterolo e pressione arteriosa, elettrocardiogrammi annuali per gli over 65, aree pubbliche che favoriscano l’attività fisica, percorsi di cura chiari, digitalizzazione per ridurre la burocrazia, campagne educative e innovazione tecnologica.
In Europa, le malattie cardiache sono la principale causa di mortalità, con oltre 113 milioni di persone colpite e una spesa di 300 miliardi di euro. L’Italia si trova a un livello di rischio moderato, con oltre 220.000 decessi all’anno e una prevalenza superiore alla media europea. Il Presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, Ciro Indolfi, sottolinea che il nostro Paese deve agire per migliorare la salute cardiovascolare della popolazione e ridurre il carico delle patologie cardiache.
Secondo gli studi, il 40% dei nuovi casi e il 50% delle morti per malattie cardiovascolari sono evitabili, grazie alla modifica di fattori di rischio come fumo, alimentazione scorretta, colesterolo alto e sedentarietà. Il Piano Nazionale punta a promuovere campagne di sensibilizzazione, educazione alimentare, attività fisica e screening precoce per individuare i soggetti a rischio.
Il Piano Strategico Nazionale per la salute del cuore si impegna anche a garantire equità nelle cure, riducendo le disuguaglianze regionali e implementando la telemedicina e l’intelligenza artificiale. È fondamentale rivedere i processi diagnostici e terapeutici, dotare il sistema di risorse adeguate e integrare i servizi socio-sanitari per garantire una continuità di cura efficace.
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