La verità dietro la storia del tifoso romanista malato terminale
Il racconto di una vicenda commovente e controversa
La storia del tifoso romanista che aveva annunciato di essere malato terminale ha commosso la Capitale e l’Italia intera. Tuttavia, successivamente è emerso che la situazione non era esattamente come descritta. Il ragazzo, intervistato dall’AdnKronos, ha chiarito che sebbene la sua malattia non sia terminale, è comunque cronica e incurabile. Vive con questa condizione da anni e ha iniziato una terapia sperimentale che lo costringe a recarsi all’estero per ricevere cure, anche se al momento non ha pianificato di andare in Svizzera.
Il caso ha avuto origine da una toccante telefonata a Tele Radio Stereo, durante la quale il tifoso esprimeva il desiderio che la sua squadra vincesse la finale dell’Europa League il 22 maggio a Dublino, spiegando che aveva programmato il suicidio assistito in Svizzera per lo stesso giorno. Il suo desiderio era che la Roma conquistasse il trofeo europeo, un’ultima speranza che lo animava.
L’allenatore giallorosso De Rossi ha manifestato la sua vicinanza al tifoso, cercando invano di contattarlo. Ha dichiarato che la società sta facendo il possibile per rintracciare il ragazzo e soddisfare i suoi desideri, ma finora non è riuscita a contattarlo.
Tuttavia, sembra che il giovane abbia inventato la storia. Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, il tifoso romanista è sposato da meno di un anno con una donna appartenente a una famiglia ricca e famosa. Nonostante la malattia non sia terminale, il ragazzo ha sottolineato la gravità della sua condizione e il pensiero del fine vita come qualcosa di rilassante per lui, considerando la situazione difficile in cui si trova.
Riguardo alla telefonata alla radio, il tifoso ha spiegato di averla fatta per sdrammatizzare la situazione e per mantenere un atteggiamento leggero nonostante le avversità. Ha sottolineato che la sua leggerezza è un modo per affrontare la malattia e che molti amici che lo hanno sentito in diretta alla radio lo hanno contattato increduli, riconoscendo la sua voce e sorpresi dalla sua reazione alla situazione.
