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Il segreto dietro i capelli gialli di Mirko di Kiss me Licia

La storia di Pasquale Finicelli, l'ex attore di successo diventato autista

Il segreto dietro i capelli gialli di Mirko di Kiss me Licia

Pasquale Finicelli e Cristina D’Avena hanno interpretato i ruoli principali nella serie tv per bambini degli anni ’80, Kiss me Licia. Pasquale era Mirko e Cristina era Licia, un programma di grande successo che li ha resi famosi. In un’intervista a Specchio de La Stampa, Finicelli ha raccontato che i suoi capelli gialli con ciuffo rosso, diventati iconici, erano in realtà frutto di un errore del parrucchiere. L’ex attore, ora sessantunenne, ha rivelato di averli odiati.

Il programma era così popolare che le famiglie non potevano più guardare il telegiornale perché andavano in onda alle venti. Dopo Kiss me Licia, sono seguiti altri successi come Licia dolce Licia, Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia. Nonostante il grande successo, mentre Cristina D’Avena è diventata una celebrità nel mondo dello spettacolo, lo stesso non si può dire per Finicelli.

Oggi Pasquale lavora come autista personale di un manager a Milano, ma viene ancora riconosciuto per strada dai suoi fan, nonostante i capelli gialli siano solo un lontano ricordo. Le persone lo fermano per scattare selfie insieme e lui si sente un po’ imbarazzato ma apprezza che ancora si ricordino di lui.

Il suo ingresso nel mondo della televisione è stato quasi casuale. Dopo aver lasciato il suo curriculum all’agenzia di Giancarlo Caremoli, è stato chiamato per un provino a Italia 1. Originario di Napoli, non sapeva nemmeno dove si trovasse Cologno, il luogo del provino. Una volta ottenuto il ruolo, ha chiamato la madre per comunicarle la notizia e prometterle un aiuto economico.

Nonostante il successo, Pasquale ha deciso di abbandonare il progetto dopo la quarta stagione, influenzato da promesse di Sanremo e altri grandi palchi che non si sono mai avverate. Ha perso tutto, ma ha trovato la forza di ripartire grazie al sostegno della sua famiglia, affrontando la delusione senza vergogna e con un sorriso.