Tragico attacco a operatori umanitari in Gaza
L'uccisione di sette operatori umanitari della WCK da parte di Israele solleva polemiche internazionali. L'esercito israeliano ammette il tragico caso ma versioni discordanti emergono.
L’uccisione di sette operatori della ong World Central Kitchen (WCK) nella Striscia di Gaza da parte di Israele ha sollevato polemiche riguardo al comportamento dell’esercito israeliano. Quest’ultimo ha ammesso la responsabilità dell’attacco, attribuendolo a una presunta “mancanza di coordinamento” con la ong. Tuttavia, diverse ricostruzioni circolanti sui media israeliani e internazionali mettono in discussione questa versione.
Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, l’attacco alle auto della ong sarebbe stato innescato principalmente da un’assenza di disciplina delle unità militari sul campo, che avrebbero violato le regole e gli ordini dell’esercito. Il governo e l’esercito israeliani hanno riconosciuto la responsabilità dell’attacco, definendolo un “tragico caso” e sottolineando che gli operatori umanitari sono stati colpiti “senza volerlo”.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con il presidente americano Joe Biden che ha criticato aspramente Israele per non aver protetto adeguatamente gli operatori umanitari e i civili coinvolti nell’attacco.
Le versioni fornite dall’esercito riguardo all’accaduto variano, parlando di un problema di “errata identificazione” o di “scarso coordinamento” tra l’esercito e la ong. Le prime ricostruzioni dei media mostrano che l’attacco è stato condotto con armi di precisione e in modo prolungato, colpendo le tre auto degli operatori umanitari una dopo l’altra.
I sette operatori umanitari, provenienti da diverse nazionalità, stavano viaggiando a Deir al Balah per organizzare una consegna di aiuti umanitari. La missione era stata concordata con l’esercito israeliano e finanziata da vari paesi. Tuttavia, l’attacco ha portato alla morte di tutti e sette i volontari di WCK.
Secondo Haaretz, l’attacco sarebbe stato mirato a un uomo armato a bordo di un camion nel convoglio, ma è stato eseguito dopo che il camion si era allontanato. L’attacco è stato condotto con un drone Hermes 450, colpendo le auto nonostante fossero chiaramente identificabili come appartenenti alla ong WCK.
La mancanza di coordinamento e la decisione autonoma dei comandanti sul campo sono state indicate come cause dell’incidente. L’esercito ha avviato un’indagine interna per fare luce sulla vicenda.
L’attacco ha interrotto il programma di aiuti della WCK e di altre ong, aggravando la situazione già critica della popolazione di Gaza. I sette operatori stavano preparando la consegna di 400 tonnellate di aiuti umanitari, ma l’attacco ha costretto alla sospensione delle operazioni e alla partenza della nave con parte del carico.
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