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Javier Milei trionfa nelle elezioni presidenziali in Argentina

Javier Milei, estremista di destra e ultraliberista, vince le elezioni presidenziali in Argentina con oltre il 55% dei voti, sconfiggendo Sergio Massa della coalizione di centrosinistra Unione per la Patria.

Javier Milei trionfa nelle elezioni presidenziali in Argentina
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  • PublishedNovember 20, 2023

Javier Milei (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Javier Milei, un estremista di destra e ultraliberista, ha trionfato nel ballottaggio delle elezioni presidenziali in Argentina. Con il 96% dei voti scrutinati, ha ottenuto oltre il 55% dei voti, mentre l’altro candidato, l’attuale ministro dell’Economia Sergio Massa, della coalizione di centrosinistra Unione per la Patria, ha ottenuto il 44%. Massa ha ammesso la sconfitta prima ancora che venissero diffusi i risultati ufficiali. Milei prenderà quindi il posto del presidente uscente, Alberto Fernández, di centrosinistra.

Milei, un candidato molto controverso che ha condotto una campagna elettorale teatrale, non convenzionale ed eccessiva, ha ottenuto la vittoria grazie anche all’appoggio dell’ex presidente argentino Mauricio Macri, di orientamento liberale e figura centrale nel centrodestra argentino. Macri aveva sostenuto Patricia Bullrich, la candidata della coalizione di centrodestra Uniti per il Cambiamento, al primo turno, ma era arrivata terza ed era stata esclusa dal ballottaggio. Dopo le elezioni, Milei ha ringraziato Macri e Bullrich per il loro supporto. Milei ha ottenuto una larga maggioranza in quasi tutte le province argentine, mentre Massa ha ottenuto più voti solo in tre province.

L’ascesa politica di Milei in Argentina è stata rapida e, in certi aspetti, traumatica. Oltre alle tematiche classiche dell’estrema destra, Milei ha condotto una campagna elettorale fortemente anticonvenzionale, con una grande dose di teatralità: messaggi semplici ed estremi, accompagnati da gesti, retorica e atteggiamenti fortemente populisti. Aveva promesso di adottare la dollarizzazione per combattere l’inflazione e la svalutazione del peso argentino e aveva proposto di “bruciare la Banca Centrale argentina”. Durante la sua campagna elettorale, Milei ha espresso posizioni estreme su quasi ogni argomento, ma ha ammorbidito le sue posizioni tra il primo e il secondo turno, probabilmente per cercare di aumentare i consensi al centro.

La vittoria di Milei viene generalmente vista come un rifiuto degli argentini nei confronti di Massa, ministro dell’Economia durante una lunga crisi economica e finanziaria, e della classe politica che ha governato l’Argentina negli anni passati. Anche la campagna elettorale di Massa è stata giudicata inefficace, poiché ha cercato di sfruttare la paura delle posizioni estremiste di Milei senza affrontare i temi più preoccupanti per gli elettori, come lo stato dell’economia.

Nel suo primo discorso dopo le elezioni, Milei ha sottolineato la critica situazione dell’Argentina e ha affermato che sono necessari cambiamenti drastici. Ha chiesto al governo precedente di assumersi le proprie responsabilità fino alla fine del mandato, il 10 dicembre, quando Milei assumerà la presidenza. Massa ha invece ricordato a Milei le sue responsabilità come nuovo rappresentante delle istituzioni e l’importanza di garantire il funzionamento politico, sociale ed economico dell’Argentina dopo le dichiarazioni estreme della sua campagna elettorale.

Secondo molti analisti, una delle sfide principali per Milei all’inizio del suo mandato sarà trovare alleati politici che sostengano le sue proposte più radicali. Nonostante abbia vinto le elezioni con una maggioranza schiacciante, il suo movimento politico è ancora giovane e non ha posizioni di potere in Argentina. Probabilmente dovrà allearsi con Uniti per il Cambiamento, il partito di centrodestra di Macri e Bullrich, che ha un numero maggiore di parlamentari rispetto al suo partito La Libertà Avanza.

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